15 - 25 Marzo
Donne DipingonoUomini - Uomini Dipingono Donne
Vernissage ore 18
Dagli anni Novanta ad oggi, il panorama dell’arte è radicalmente
mutato e con esso la presenza delle donne divenuta sempre più
determinante e imprescindibile. Ha senso quindi interrogarsi non su
quale sia nella società attuale il ruolo e il peso dell’arte femminile
ma se esistano o meno dei caratteri che contraddistinguono il modo di
fare arte delle donne e in che rapporto esso si ponga con l’arte
maschile. Obiettivo di questo progetto espositivo, configurato nella
formula della mostra- concorso, è appunto quello di esplorare le
peculiarità del femminile e del maschile in pittura, restringendo il
campo d’indagine al modo delle donne di rappresentare gli uomini e
viceversa. La specularità dei due punti di vista consente, infatti, di
valorizzare le differenze e le affinità dettate dal modo di restituire
attraverso l’immagine pittorica la verità fisica e psicologica della
figura umana e di tratteggiare in linea generale le specificità
espressive di entrambi i generi.
Lungi
da conclusioni approssimative e senza dimenticare l’unicità di ogni
artista e della sua esperienza, è possibile attribuire all’uomo la
propensione a riconoscere nella donna un soggetto privilegiato e a
ritrarla identificandola spesso in un ruolo (femmina seduttrice, oggetto
del desiderio, madre, musa, presenza simbolica o onirica, ecc.) che
descrive la femminilità come una dimensione ora luminosa, affascinante e
accogliente, ora oscura, densa di insidie e sfumature inafferrabili.
L’arte è lo specchio dei cambiamenti sociali, ed è anche per questo che
oggi, dopo essere stata per secoli oggetto di adorazione religiosa o
amorosa, la figura femminile è indagata in tutta la sua complessità
identitaria.
Diverso
il modo delle artiste di guardare all’uomo e di rappresentarlo come
soggetto a sé stante o legato al cliché del rapporto e delle differenze
tra i due sessi. Difficilmente troveremo in loro un interesse per la
figura maschile paragonabile a quello che gli uomini nutrono per
“l’altra metà del cielo”. Sono in tante le artiste che preferiscono
ritrarre sé stesse o il proprio genere d’appartenenza, perché le donne
hanno bisogno di partire anzitutto da sé per stabilire una relazione con
il mondo e con gli altri. Gli uomini che dipingono sono amanti, mariti,
figli, presenze che hanno segnato un momento importante nella loro
vita; raramente figure idealizzate o rivolte ad esaltare la bellezza del
corpo maschile, perché la seduzione è e resta un’arte soprattutto
femminile. Non c’è giudizio o pregiudizio nel loro modo di raccontare
l’altro sesso ma voglia di capire e di fare dell’arte uno strumento che
non azzera le differenze insite nella natura umana, ma le concilia
ponendole su di un piano paritario.
L’inaugurazione della mostra sarà arricchita dalla performance di due giovani artisti, l’italiano Gaetano Terrana,
pittore, scenografo, costumista che per l’occasione realizzerà in
pubblico una delle sue originali creazioni con tessuti e materiali di
riuso, e il serbo Mark Zekic, artista e musicista, che accompagnerà la performance con musiche di sua realizzazione.
Nei
giorni successivi all'inaugurazione, una commissione composta da
critici, artisti e professionisti di altri settori individuerà tra gli
artisti espositori i nomi di un uomo e di una donna a cui verrà data la
possibilità di esporre in personale negli spazi di Simultanea.
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