E, ancora, Manfredi Lombardi scrive: “C’è in particolare nelle figure, quel tanto di inquietante che corrisponde all’esistere ma che spesso è censurato da quella fuorviante 'cultura' dell’apparenza umana che non ha mai digerito né Viani né Otto Dix, né Rosai né Schiele dei quali Giovanna è cosciente nel suo spregiudicato indagare. L’urgenza di esprimersi nasce in lei come in tante donne del nostro tempo nella necesità di motivare la sua vita, forse troppo a lungo ed esclusivamente spesa in un destino biologico che non risolve gli interrogativi dell’esistenza. Da qui la sua energia, la sua autentica testimonianza Leggi L'intervista