Piero della Francesca e Federico Fellini. Il primo per l’assolutezza del rigore compositivo, lo straordinario uso della luce e la cristallina definizione dei rapporti spaziali; il secondo per la fertilità creativa e il consapevole sviluppo dell’immaginario (non va trascurato, per inciso, che il cinema, nella sua accezione più nobile, è fondamentalmente arte figurativa); in Fellini la “realtà” si pone sempre dietro e non davanti alla macchina da presa. Leggi L'intervista