SECONDO
“INCONTRO” CON LUBITSCH AL LYCEUM DI FIRENZE: “PARTITA A QUATTRO”
Il 17 gennaio al club fiorentino proiezione del film, assai spregiudicato per il 1933, a cura di Mirka Sandiford, presidente della sezione Sociale, che organizza il 19 gennaio una visita guidata alla mostra del Lyceum “Gli anni Trenta al femminile”. Ingresso libero per entrambi gli appuntamenti.
E’ “Partita a quattro” (Design for Living, Usa 1933), film spregiudicato per l’epoca che mette in scena un sia pur platonico ménage à trois (temporaneamente interrotto da un quarto personaggio), il secondo film di Ernst Lubitsch che viene proiettato quest’anno al Lyceum Club Internazionale di Firenze nell’ambito della rassegna “Gli anni Trenta al Lyceum di Firenze e i valori della contemporaneità”.
La proiezione, organizzata dalle sezioni Sociale e
Letteratura del club femminile, avverrà giovedì 17 gennaio alle 17,30 a Palazzo
Giugni (via Alfani 48) con ingresso libero. A introdurre il film, che ha per
attori protagonisti Miriam Hopkins, Fredric March, Gary Cooper e Edward Everett
Horton, sarà Mirka Sandiford, presidente della sezione Sociale, che cura anche
il 19 gennaio una visita guidata gratuita su prenotazione alla mostra in corso
al Lyceum fiorentino “Gli anni Trenta al femminile - libri e documenti
d’archivio del Lyceum” (per prenotare: tel. 055-3249190). Esposizione in cui
trovano spazio alcune interessanti opere d’arte, documenti di valore storico e
fotografie d’epoca, oltre ai libri, le lettere, i bollettini e i reportage del
primo club culturale femminile italiano.
Versione cinematografica dell’omonima commedia teatrale
di Noël Coward (Progetto di vita), che aveva avuto un grande successo a
Broadway, il film di Lubitsch è basato su una totale riscrittura ad opera dello
sceneggiatore Ben Hecht del testo teatrale originario. La pièce divenne «uno
spensierato inno ai piaceri della vita»: un triangolo con al centro una donna,
Gilda, fra due spasimanti. La quale a un certo punto afferma esplicitamente: «mi
è successo quello che di solito succede agli uomini». Una conferma dello spirito
anticonformista del grande regista - reso manifesto dall’atteggiamento
spensierato e privo di senso di colpa dei personaggi - che anche in questa
sophisticated comedy coraggiosa che ebbe problemi di censura rivela tutte le sue
abilità e quel peculiare tocco leggero, che Wilder definì «tocco alla Lubitsch»,
in cui confluivano umorismo e sottile ma piccante
erotismo.
La rassegna “Gli anni Trenta al Lyceum di Firenze e i
valori della contemporaneità” è patrocinata da Provincia, Comune e Quartiere
1. Le iniziative del Lyceum di Firenze
sono sostenute dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
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