AL LYCEUM 1° INCONTRO DEL CICLO “VISIONI
SPIRITUALI D’ITALIA” E INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA STORICA “GLI ANNI TRENTA AL
FEMMINILE”
Il
doppio appuntamento dello storico club culturale femminile di Firenze è in
programma giovedì 8 novembre nella sede di Palazzo Giugni alle 17,30 e poi alle
19.
La prima «conferenza su
conferenza» del ciclo “Visioni spirituali d’Italia”, dedicata all’intervento di
Marinetti al Lyceum di Firenze del 21 gennaio 1931 su paesaggio ed estetica
futurista della macchina, alle 17,30; e poi, alle 19, l’inaugurazione della
mostra “Gli anni Trenta al femminile: libri e documenti d’archivio del Lyceum”,
in cui troveranno spazio, accanto a libri, lettere, bollettini e reportage,
documenti di valore storico e fotografie d’epoca del primo club culturale
femminile italiano, alcune interessanti opere d’arte.
Sono i due momenti,
collegati fra loro, del doppio appuntamento a ingresso libero di giovedì 8
novembre del Lyceum Club Internazionale di Firenze nella propria sede di Palazzo
Giugni (via Alfani 48), organizzati dalle sezioni Letteratura, Sociale e
Rapporti internazionali, in collaborazione con la Fondazione Palazzo Strozzi e
in particolare la coordinatrice scientifica Ludovica Sebregondi per quanto
riguarda l’esposizione.
Il ciclo dedicato alle
celebri conferenze degli anni Trenta “Visioni spirituali d’Italia”, che videro
importanti intellettuali e artisti dell’epoca cimentarsi oralmente su un luogo
italiano di riferimento o un aspetto cruciale del Belpaese in vista della
successiva pubblicazione (la collana di “instant book” della Nemi che ne scaturì
ebbe grande successo), si aprirà con la rievocazione della conferenza già citata di Filippo
Tommaso Marinetti e della relativa pubblicazione (‘Il paesaggio e l’estetica futurista della
macchina’). A presentarle saranno le docenti dell’Università di Firenze Enza
Biagini, presidente della sezione Letteratura del Lyceum di Firenze, ed
Ernestina Pellegrini, che si avvarranno dell’ausilio di Angela Giuntini, che
leggerà brani del testo originale di Marinetti, e di Daniele Montagnani che ha
curato una selezione d’immagini che saranno proiettate nell’occasione. Infine,
in una sorta di rivisitazione in prospettiva contemporanea del messaggio di
Marinetti, sarà ospitato il bioartista e medico ematologo Pietro Antonio Bernabei, autore del
ciclo “Strategie di sopravvivenza” («culminato nelle personali Bioarte,
Spermatozoi e Veleni, Parassiti, Simbionti, Mimetismo e Altri Me Stesso») e di
una serie di «Sculture Cellulari ossee» (nate «impiegando in coltura la linea
cellulare osteoclastica FLG 29.1 da lui stesso isolata nel corso della sua
attività di ricerca scientifica»), che illustrerà alcune sue opere.
La mostra, che sarà visitabile
gratuitamente fino al 31 gennaio 2013 durante le aperture del Lyceum per gli
altri appuntamenti, è a cura di Francesca Ambrosi, Mirka Sandiford e Adelina Spallanzani e offre uno
spaccato dell’attività del club durante gli anni Trenta attraverso i suoi
preziosi e curiosi materiali d’archivio, fra cui appunto la celebre collana di
testi editi da Nemi delle 50 conferenze "Visioni Spirituali d'Italia", che
include oltre a quello di Marinetti gli interventi di personaggi quali Giovanni
Papini (su Firenze) e Grazia Deledda (sulla Sardegna); documenti d'archivio
sulle mostre ospitate in quegli anni (con Viani, Carrà, Sironi, Rosai, Savinio,
Conti, De Chirico, De Pisis, Annigoni) e sui concerti (Dallapiccola, Arrau,
Kempff, Casella, Respighi, Castelnuovo Tedesco); gli atti e regolamenti dei
congressi, che evidenziano i fini del Lyceum: emancipazione della donna,
internazionalismo e pace fra i popoli; e altro ancora, come un curioso concorso
internazionale di pittura e scultura sul tema “Maria Vergine vista dalla donna”,
tra il dicembre 1933 e il gennaio 1934, che ebbe un enorme successo.
Come emerge dai documenti in
mostra, persiste la vocazione internazionalista del Lyceum anche negli anni
Trenta, nonostante le difficoltà e le contraddizioni della realtà storica. Ma
l’emancipazione della donna non è più vissuta come negli anni eroici della
fondazione, quando l’attività era caratterizzata da una lotta concreta a
sostegno di rivendicazioni di carattere lavorativo e di garanzia per la
posizione giuridica della donna. Rimane però certamente l’impegno culturale come
strumento di qualificazione delle donne.
Nell’esposizione sono
visibili anche due testimonianze della sottomissione alle leggi razziali: una
circolare della fine del 1938 che stabiliva che dal 1 gennaio del 1939 le socie
avrebbero dovuto essere ariane e una lettera del novembre del 1944 di invito
alle ex socie ebree epurate nel ‘39 a rientrare «superando il risentimento». Già
prima della fine della II Guerra mondiale furono espulse le socie più
compromesse con il regime fascista e Laura Orvieto tornò ad essere socia nel
1945.
Questo doppio appuntamento
rientra nella rassegna “Gli anni Trenta al Lyceum di Firenze e i valori della
contemporaneità” che ha avuto il sostegno dell’Ente Cassa di Risparmio di
Firenze e il patrocinio di Provincia, Comune e Quartiere 1.
Per
informazioni, Mirka Sandiford, 335-7058868
Pietro Antonio Bernabei, medico ematologo, ha studiato pittura a Seattle con il maestro Andrew
Chen e pittura cinese con il maestri Xiau Li e Wang Wei. Ha seguito i corsi di
grafica della Scuola Internazionale di Grafica di Venezia. La sua attività
artistica esplora il territorio di contaminazione tra i saperi artistico e
scientifico. Per primo ha impiegato il termine BioArte per definire la sua
ricerca artistica. Ha realizzato il ciclo “Strategie di sopravvivenza” culminato
nelle personali Bioarte, Spermatozoi e Veleni, Parassiti, Simbionti, Mimetismo e
Altri Me Stesso. Realizza Sculture Cellulari ossee, impiegando in coltura la
linea cellulare osteoclastica FLG 29.1 da
lui stesso isolata nel corso della sua attività di ricerca scientifica. Queste
Sculture Cellulari sono state esposte nella personale Reliquie nel 2010 presso
il Museo della Specola di Firenze. Ha in corso d’opera alcune serie di lavori
tra cui Microscopia Daltonica, Situazionismo Scientifico Abruzzese, Misure, Ginandromorfi. Studia gli aspetti anatomici dell’opera di
Michelangelo Buonarroti.
La mostra “Gli anni Trenta
al femminile: libri e documenti d’archivio del Lyceum”
La celebre collana di testi
editi da Nemi delle conferenze "Visioni Spirituali d'Italia", che include ‘Il
paesaggio e l'estetica futurista della macchina’ di Marinetti; documenti
d'archivio sulle mostre ospitate in quegli anni (con Viani, Carrà, Sironi,
Rosai, Savinio, Conti, De Chirico, De Pisis, Annigoni) e sui concerti
(Dallapiccola, Kempff, Casella, Respighi, Castelnuovo Tedesco); gli atti e
regolamenti dei congressi, che evidenziano i fini del Lyceum: emancipazione
della donna, internazionalismo e pace fra i popoli; e altro ancora. La mostra fa
luce sulla variegata attività in quel periodo del primo club culturale femminile
nato in Italia (1908).
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