Passa ai contenuti principali

Lyceum - DEBUSSY POETA - 12 novembre - Firenze

DEBUSSY POETA: CONFERENZA-CONCERTO NEL 150° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA
Il 12 novembre al Lyceum Club Internazionale di Firenze la pianista e musicologa Dalla Chiara con il soprano Donatella Lombardi. Introduzione di Michela Landi.

Un percorso poetico-musicale nell’enigmatica personalità del compositore Claude Debussy attraverso la poesia e la sensibilità decadente e simbolista dei poeti francesi con cui fu in contatto. In programma anche quattro poesie scritte e musicate con il titolo ‘Proses Lyriques’ dallo stesso Debussy.
E’ la conferenza-concerto intitolata “Debussy poeta” e condotta dalla pianista e musicologa Albertina Dalla Chiara con cui lunedì 12 novembre, alle 17 a Palazzo Giugni, la sezione Musica del Lyceum Club Internazionale di Firenze, presieduta da Eleonora Negri, celebra il 150° anniversario della nascita del musicista francese, nato a Saint- Germain-en-Laye nel 1862.
Dopo l’introduzione della francesista Michela Landi, studiosa dei rapporti fra la musica e la poesia simbolista, Albertina Dalla Chiara e il soprano Donatella Lombardi (vincitrice di diversi concorsi internazionali) eseguiranno “Harmonie du soir” (da ‘Cinq poèmes’ di Baudelaire), “C’est l’Extase” e “Il pleure dans mon cœur” (da ‘Ariettes Oubliées’ da testi di Verlaine), “Soupir” (da ‘Trois poèmes’ di Mallarmé) e, infine, le quattro ‘Prose liriche’ di Debussy: “De Rêve”, “De Grève”, “De Fleurs”, “De Soir”.
«Dire della musica è la prova estrema cui si sottopone il linguaggio, minato dal caos che regna ai suoi confini – si legge nella presentazione della conferenza-concerto –. La musica, scrisse Kierkegaard, delimita dappertutto la parola e ne traccia il sacro circolo: non plus ultra. Saranno i poeti simbolisti a tentare la disperata impresa: sottrarre alla dea il suo arcano. Ma il senso nel suono sempre si dà e si ritrae, condannando la poesia a costruire, coi suoi strumenti, un edificio instabile: il castello della Speranza».
Il concerto è a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. E’ comunque gradito da parte di chi non è socio un contributo liberale al Lyceum.
Per informazioni, Mirka Sandiford, tel: 055-3249190 (mattina)

Programma
C. Debussy (1862-1918):
Harmonie du soir (da Cinq poèmes de Baudelaire),
C’est l’Extase, Il pleure dans mon cœur (da Ariettes Oubliées – Verlaine), Soupir (da Trois poèmes de Mallarmé)
Proses Lyriques (testo di Claude Debussy):
De Rêve – De Grève – De Fleurs – De Soir

De rêve



La nuit a des douceurs de femme
Et les vieux arbres, sous la lune d’or,
Songent à Celle qui vient de passer,
La tête emperlée.
Maintenant navrée, à jamais navrée,
Ils n’ont pas su lui faire signe…
Toutes! Elles ont passé:
Les Frêles, les Folles,
Semant leur rire au gazon grêle,
Aux brises froleuses la caresse charmeuse des
hanches fleurissantes.
Hélas, de tout ceci, plus rien qu’un blanc frisson…
Les vieux arbres sous la lune d’or
Pleurent leurs belles feuilles d’or!
Nul ne leur dédiera
Plus la fierté des casules d’or,
Maintenant ternis, à jamais ternis:
Les chevaliers sont morts
Sur le chemin du Graal!
La nuit a des douceurs de femme,
Des mains semblent frôler les âmes,
Mains si folles, si frêles,
Au temps où les épées chantaient pour Elles!
D’étranges soupirs s’élèvent sous les arbres:
Mon âme c’est du rêve ancien qui t’étreint!


Del sogno


La notte ha dolcezza di donna,
Ed i vecchi alberi sotto la luna d’oro,
Sognano di Colei che è appena passata,
Il capo adorno di perle.
Ora accorata, per sempre accorata,
Non han saputo ad Ella far segno…
Tutte! Sono passate:
Le Fragili, le Folli,
Spargendo il loro riso all’esile erba,
Alle fragili brezze l’incantevole carezza
dei fianchi in fiore.
Ahimé, di tutto ciò, non più che un bianco fremito…
I vecchi alberi sotto la luna d’oro
Piangono le loro belle foglie d’oro!
Nessuno dedicherà loro
Più la fierezza degli elmi d’oro,
Ora offuscati, per sempre offuscati:
I cavalieri son morti
Sulla strada del Graal!
La notte ha dolcezza di donna,
Mani sembrano sfiorare le anime,
Mani così folli, così fragili,
Al tempo in cui le spade cantavano per Esse!
Strani sospiri si levano sotto gli alberi:
La mia anima è sogno antico che ti stringe!




De Grève



Sur la mer les crépuscules tombent,
Soie blanche effilée.
Les vagues comme de petites folles,
Jasent, petites filles sortant de l’école,
Parmi les froufrous de leur robe,
Soie verte irisée!
Les nuages, graves voyageurs,
Se concertent sur le prochain orage,
Et c’est un fond vraiment trop grave
A cette anglaise aquarelle.
Les vagues, les petites vagues,
Ne savent plus où se mettre,
Car voici la méchante averse,
Froufous de jupes envolées,
Soie verte affolée.
Mais la lune, compatissante à tous,
Vient apaiser ce gris conflit,
Et caresse lentement ses petites amies,
Qui s’offrent comme lèvres aimantes,
A ce ce tiède et blanc baiser.
Puis, plus rien…
Plus que les cloches attardées des flottantes églises,
Angelus des vagues,
Soie blanche apaisée!


Della spiaggia



Sul mare scendono i crepuscoli,
Seta bianca esile.
Le onde come piccole folli,
Chiacchierano, piccole ragazze all’uscita da scuola,
Tra i fruscii dei loro abiti,
Seta verde iridescente!
Le nubi, austeri viandanti,
Si accordano per l’imminente temporale,
Ed è uno sfondo davvero troppo grave
Per questo acquarello inglese.
Le onde, le piccole onde
Non san più ove mettersi,
Poiché ecco arrivare il maligno acquazzone,
Fruscii di sottane in volo,
Seta verde impazzita.
Ma la luna, che di tutti ha compassione,
Viene a placare questo grigio conflitto,
E carezza lentamente le sue piccole amiche,
Che s’offrono, come labbra amanti,
A tale tiepido e bianco bacio.
Poi, più nulla…
Nulla più che campane attardate di chiese fluttuanti,
Angelus delle onde,
Seta bianca placata!



De fleurs



Dans l’ennui si désolément vert
De la serre de douleur,
Les fleurs enlacent mon cœur
De leurs tiges méchantes.
Ah! Quand reviendront autour de ma tête
Les chères mains si tendrement désenlaceuses?
Les grands Iris violets
Violèrent méchamment tes yeux
En semblant les refléter,
Eux, qui furent l’eau du songe
Où plongèrent mes rêves si doucement,
Enclos en leur couleur;
Et les lys, blancs jets d’eau de pistils enbaumés,
Ont perdu leur grâce blanche,
Et ne sont plus que pauvres malades sans soleil!
Soleil! Ami des fleurs mauvaises,
Tueur de rêves! Tueur d’illusions,
Ce pain béni des âmes misérables!
Venez! Venez! Les mains salvatrices!
Briser les vitres de mensonge!
Briser les vitres de maléfice,
Mon âme meurt de trop de soleil!
Mirages! Plus ne refleurira la joie de mes yeux,
Et mes mains sont lasses de prier,
Mes yeuz sont las de pleurer!
Eternellement ce bruit fou
Des pétales noirs de l’ennui,
Tombant goutte à goutte sur ma tête
Dans le vert de la serre de douleur!




Dei Fiori




Nella noia così desolatamente verde
Della serra di dolore,
I fiori allacciano il mio cuore
Coi loro steli maligni.
Ah! Quando torneranno attorno al mio capo
Le care mani così teneramente liberatrici?
I grandi Iris violetti
Violarono malignamente i tuoi occhi
Sembrando rifletterli,
Essi che furono l’acqua del sogno
Dove così dolcemente si immersero i miei sogni
Chiusi nel loro colore;
Ed i gigli, bianchi zampilli di fragranti pistilli
Han perso la loro grazia bianca,
E non son più che poveri malati senza sole!
Sole! Amico dei fiori malvagi,
Uccisore di sogni! Uccisore d’illusioni,
questo pane benedetto delle anime misere!
Venite! Venite! Mani salvatrici!
Rompete i vetri di menzogna!
Rompete i vetri di maleficio,
La mia anima muore di troppo sole!
Miraggi! Non più rifiorirà la gioia dei miei occhi,
E le mie mani sono stanche di pregare,
I miei occhi son stanchi di piangere!
Eternamente questo folle rumore
Dei petali neri della noia,
Cadendo goccia a goccia sul mio capo
Nel verde della serra di dolore!



De soir




Dimanche sur les villes,
Dimanche dans les cœurs!
Dimanche chez les petites filles
Chantant d’une voix informée
Des rondes obstinées,
Où de bonnes tours
N’en ont plus que pour quelques jours!
Dimanche, les gares sont folles!
Tout le monde appareille
Pour des banlieuses d’aventure,
En se disant adieu
Aves des gestes éperdus!
Dimanche les trains vont vite,
Dévorés par d’insatiables tunnels;
Et les bons signaux des routes
Echangent d’un œil unique,
Des impressions toutes mécaniques.
Dimanche, dans le bleu de mes rêves,
Où mes pensées tristes
De feux d’artifice manqués
Ne veulent plus quitter
Le deuil de vieux Dimanches trépassés.
Et la nuit, à pas de vélours,
Vient endormir le beau ciel fatigué,
Et c’est Dimanche dans les avenues d’étoiles;
La Vierge or sur argent
Laisse tomber les fleurs de sommeil!
Vite, les petits anges,
Dépassez les hirondelles
Afin de vous coucher
Forts d’ablution!
Prenez pitié des villes,
Prenez pitié des cœurs
Vous, la Vierge or sur argent!

Di sera


Domenica sulle città,
Domenica nei cuori!
Domenica a casa delle ragazzine
Che cantano con voce non formata
Girotondi ostinati,
Dove le buone torri
Non dureranno che qualche giorno ancora!
Domenica, le stazioni sono impazzite!
Tutto il mondo salpa
Per sobborghi d’avventura,
Dicendosi addio
Con gesti agitati!
Domenica, i treni vanno veloci,
Divorati da insaziabili tunnel;
E i buoni segnali delle strade
Scambiano con un solo occhio,
Impressioni tutte meccaniche.
Domenica nell’azzurro dei miei sogni,
Dove i miei pensieri tristi
Di fuochi d’artificio mancati
Non vogliono più lasciare
Il lutto di vecchie Domeniche defunte.
E la notte, a passi di velluto,
Viene ad addormentare il bel cielo stanco,
Ed è Domenica nei viali di stelle;
La Vergine oro su argento
Lascia cadere i fiori del sonno!
Presto, angioletti,
Sorpassate le rondini
Perché vi corichiate
Certi di assoluzione!
Abbiate pietà delle città,
Abbiate pietà dei cuori,
Voi, la Vergine oro su argento!



Testi di Claude Debussy
Traduzione dal francese di Francesca Magnani


 ‘Debussy poeta’ è dedicato al 150° anniversario, che ricorre quest’anno, della nascita del compositore francese Claude Debussy, nato a Saint- Germain-en-Laye nel 1862.
La conferenza-concerto, condotta dalla pianista Albertina Dalla Chiara, intende offrire agli ascoltatori un percorso poetico-musicale e una chiave di comprensione dell’enigmatica personalità di Debussy partendo dalla poesia e dalle peculiarità della sensibilità decadente e simbolista dei poeti francesi con cui Debussy entrò in contatto. Le frequentazioni con Banville, Verlaine, Mallarmé, De Regnier, Maeterlink, hanno portato Debussy alla creazione di quattro splendide poesie – De Reve, De Grève, De Fleurs, De Soir - che lui stesso ha musicato con il titolo di Proses Lyriques e che verranno recitate ed eseguite accanto ad altre liriche su testi di Baudelaire, Mallarmé e Verlaine.

ALBERTINA DALLA CHIARA, pianista dopo gli studi in Italia, ha frequentato dal 1982 al 1984, invitata da Stanislav Neuhaus, il corso superiore di perfezionamento al Conservatorio ‘Cajkovskij’ di Mosca con Lev Nikolaevic Naumov, e dal 1985 al 1989 ha studiato all’Accademia Superiore di Musica di Basilea con Rudolf Buchbinder. Ha intrapreso giovanissima una carriera concertistica che l’ha portata ad esibirsi in Italia e all’estero. Ha suonato in Germania, Austria, Spagna, Belgio, Francia, Inghilterra, Malta, Cile, in Italia è stata invitata dalla Fondazione Arena di Verona, dall’Accademia Filarmonica di Verona, dalla Sagra Malatestiana di Rimini, da Mito Settembre Musica ed altre istituzioni.

DONATELLA LOMBARDI, soprano, si è diplomata all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala di Milano, prendendo parte a numerosi stages tenuti da grandi cantanti tra cui L. Gencer, M. Olivero, R. Tebaldi, G. Sciutti, R. Scotto, L. Nucci, L. Alva e M. Freni. È vincitrice del Concorso Mondiale “Madama Butterfly” Barcellona (1992), Concorso Internazionale “G. B. Viotti” Vercelli (1993) e del Concorso Internazionale “R. Zandonai” Rovereto (1995).Ha cantato nei più importanti teatri, come il Gran Teatro del Liceu di Barcellona, Seoul Arts Centre, Nagasaki Civic Hall, Tokio Gotanda Youport Hall, Teatro alla Scala di Milano, Teatro “Carlo Felice” di Genova, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Comunale di Firenze, Teatro Malibran di Venezia sotto la direzione di Gavazzeni, Muti, Ranzani, Renzetti, Rovaris, Biondi, Temirkanov, Bertini, Dantone. Ha inciso per Arcadia, Bongiovanni, Ricordi Opera e Dynamic.

MICHELA LANDI è francesista (ricercatore di ruolo presso l'Università degli studi di Firenze), studiosa dei rapporti fra la musica e la poesia simbolista. E' autrice, fra tante altre pubblicazioni, del recente volume.
M. Landi, Il castello della Speranza: i poeti simbolisti e il corpo arcano della musica. Pisa, Pacini, 2011: Coll. "Studi di Letterature moderne e comparate", ISBN:9788863153569.

Dire della musica è la prova estrema cui si sottopone il linguaggio, minato dal caos che regna ai suoi confini. La musica, scrisse Kierkegaard, delimita dappertutto la parola e ne traccia il sacro circolo: non plus ultra. Saranno i poeti simbolisti a tentare la disperata impresa: sottrarre alla dea il suo arcano. Ma il senso nel suono sempre si dà e si ritrae, condannando la poesia a costruire, coi suoi strumenti, un edificio instabile: il castello della Speranza. URL: www.pacinieditore.it

Commenti

Post popolari in questo blog

Art 3.0. AutoRiTratto di Fabio Magnasciutti

“ M i chiamo Fabio Magnasciutti e sono nato a Roma nel 1966 . S ono un illustratore e vivo di questo da circa 25 anni ma negli ultimi sei o sette, mi dedico massicciamente alla satira. H o pubblicato numerosi libri con la casa editrice Lapis e con altri editori e illustrato diverse campagne per le aziende SARAS, ENEL, API, MONTEDISON e altre. Tra le mie collaborazioni figurano la Repubblica, l'Unità, il Fatto Quotidiano, gli Altri, Linus, Left, il Manifesto mentre ho curato sigle e animazioni dei programmi "Che tempo che fa" edizioni 2007 e successive e di "Pane quotidiano" (RAI 3) . P er il programma AnnoZero edizione 2010-2011 e Servizio pubblico ho realizzato alcune illustrazioni . Insegno illustrazione editoriale presso lo IED di Roma e nel 2005 ho fondato la scuola di illustrazione Officina B5. Dal 1986 faccio concerti con diverse band, dal 1993 col gruppo Her Pillow (folk/rock), di cui sono fondatore. ” Quando ti sei ac

ART 3.0: AutoRiTratto di Giuliana Bacciu

  Giuliana Bacciu nasce nel 1960 a Brunella, un piccolo paese della costa nord orientale della Sardegna. Già dalla primissima infanzia dimostra una spiccata curiosità verso qualsiasi forma d'arte e una naturale inclinazione verso il disegno e la pittura. Dopo aver conseguito gli studi della scuola dell'obbligo, intraprende gli studi artistici, iscrivendosi all'Istituto Statale                                            Leggi L'intervista

Pier Giovanni Staderini

Creato con la morbidezza che gli è, ormai, consona, Staderini ci presenta questa figura, espressa così plasticamente, nello studio della morbidezza della carne adottata in questo corpo vibrante. Pier Giovanni Staderini Opera raccolta dal Comune di Montelupo Deliziosa Tecnica Mista, 49x70