Leggi L'intervista Se dovessi scegliere solo tre parole per raccontarvi le sensazione provate confrontandomi con le opere di Andrea Nicita il primo termine che userei è “delicatezza”, il secondo “leggerezza” e il terzo sarebbe “equilibrio”. Le sue figure fluttuano, galleggiano, restano quasi ad un passo dal precipizio in una realtà che non gli appartiene, mantenendo intera e forte la loro autonomia. Queste presenze, pur silenziose, riescono comunque ad imporsi su tutto quello che le circonda. La sensazione che si riceve, restando in ascolto, è il desiderio di mettere in comunicazione realtà diverse, permettere un confronto paritario, anche se potenzial...