Leggi L'intervista Ci sono stati diversi passaggi, poiché ho iniziato dal Surrealismo e quindi dal figurativo. Progressivamente ho interpretato il disegno figurativo, avvicinandomi all’astrazione. Il passaggio più importante è stato quando ho definitivamente abbandonato la cosiddetta figurazione per passare alla pittura astratta e informale. Non è stato facile poiché, oltre all’amore per il disegno classico, dovevo comunicare non più per immagini riconosciute e riconoscibili, ma per mezzo di un nuovo e diverso “codice” che doveva comunque essere tradotto e capito da chi osservava una mia opera. Questo mi ha spinto ad una ricerca non solo artististica, ma anche psicologica e matematica dei “c...