L’ARCHITETTURA A FIRENZE DAL DOPOGUERRA AD
OGGI
Ne parla Ulisse Tramonti il 18 febbraio e il 4 marzo al
Lyceum Club Internazionale di Firenze. Tra i protagonisti Michelucci, Ricci,
Detti, Savioli, Fagnoni, Gamberini. Ingresso libero.
«Conosciamo di Firenze le
testimonianze lasciateci dagli antichi e poi dall’Ottocento quando divenne
capitale del Regno d’Italia, ma ci resta l’interrogativo: che cosa resterà del
Novecento? che cosa lasciamo al futuro?».
Così Aurora Nomellini,
presidente della sezione Arte del Lyceum Club Internazionale di Firenze,
riassume l’interrogativo al centro delle due conferenze di Ulisse Tramonti,
ordinario di Progettazione architettonica all’Università di Firenze, ospitate
lunedì 18 febbraio e lunedì 4 marzo, alle 17, dalla sua sezione nella sede di
Palazzo Giugni (via Alfani 48), con ingresso libero.
Sotto il titolo
“L’architettura a Firenze dal Dopoguerra ad oggi” e con l'ausilio di immagini,
il professor Tramonti traccerà in due tappe «un quadro complessivo
dell’architettura che ha caratterizzato la città dalla ricostruzione postbellica
fino ad oggi, senza tralasciare necessari riferimenti alla facoltà di
architettura cittadina, che Marcello Piacentini qualificò con l’identità
culturale di “Scuola Fiorentina”». «Giovanni Michelucci, Leonardo Ricci, Edoardo
Detti, Leonardo Savioli, Raffaello Fagnoni, Italo Gamberini – continua Ulisse
Tramonti – sono tra gli altri gli architetti più noti che di quella scuola
furono insegnanti e protagonisti fino agli anni ’90. Attraverso le loro opere
sarà dunque possibile delineare le tendenze architettoniche, molte volte
contraddittorie, che nel tempo hanno contribuito a disegnare il volto della
città contemporanea».
Il ciclo rientra nella
rassegna “Gli anni Trenta al Lyceum di Firenze e i valori della contemporaneità”
che ha avuto il sostegno dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e il patrocinio
di Provincia, Comune e Quartiere 1.
Per informazioni, Mirka
Sandiford, tel: 055-3249190
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