MODA E
FLAMENCO D’AUTORE AL LYCEUM DI FIRENZE
Il 17 dicembre
doppio evento a Palazzo Giugni con la presentazione delle collezioni di
abbigliamento per donna “Boudoir d’autore” di Lucia Ferdinandi e il recital di
chitarra flamenca da concerto di Juan Lorenzo.
Dagli splendidi abiti ispirati all’arte del “Boudoir
d’autore” della stilista Lucia Ferdinandi alla “Guitarra flamenca d’autore” di
Juan Lorenzo, passando per un omaggio a Ramon Montoya (Madrid 1880-1949) con la
rivisitazione di brani originali della storica registrazione del 1936 a Parigi
«che segnò la svolta e l’inizio del concertismo
flamenco».
E’ un doppio evento, articolato nella presentazione delle
collezioni di Lucia Ferdinandi (alle 18,30) e nel concerto del maestro Juan
Lorenzo (alle 21), l’ultimo appuntamento del 2012 del Lyceum Club Internazionale
di Firenze, in programma a Palazzo Giugni (via Alfani 48) lunedì 17 dicembre,
con ingresso libero fino ad esaurimento dei posti
disponibili.
L’anteprima del campionario autunno-inverno 2014 e più in
generale delle collezioni di Lucia
Ferdinandi con il marchio “Boudoir
d’autore”, evento a cura di Alessandra Scarpato che sarà condotto da
Ferdinando Berni, prevede anche una sfilata degli abiti più memorabili degli
ultimi anni: tutti pezzi unici, indossati dalle figlie di alcune socie del
Lyceum. Si tratterà di una carrellata di creazioni ispirate all’arte,
soprattutto alla pittura impressionista di Degas, Renoir, Monet, Manet, ma anche
a Vermeer o al Rinascimento, in un «originale mix fra le atmosfere retrò e le
tendenze attuali, intreccio di sensualità, trasgressione ed eleganza». Infatti
per la stilista perugina, che si è formata nell’atelier di Pino Lancetti a Roma
e che dopo una lunga interruzione ha ripreso l’attività a Firenze nel 2006 con
alcune mostre, fra cui la partecipazione a “Light on China Art Generation” nel
2006, «la pittura e la moda si fondono… il legame con l’arte è il filo
conduttore nell’evoluzione delle mie creazioni» e «riscoprire la moda dei secoli
scorsi non ci lega a ricordi nostalgici, ma ci insegna, stimola e ispira verso
nuove conquiste».
Il recital del bravissimo interprete di chitarra flamenca
da concerto, nonché compositore e didatta, Juan Lorenzo - che è organizzato dalla sezione Musica
presieduta da Eleonora Negri e collegato alla rassegna “Gli anni Trenta al
Lyceum di Firenze e i valori della contemporaneità” patrocinata da Provincia,
Comune e Quartiere 1 - è diviso in due
parti. Nella prima, intitolata “Homenaje
a Ramon Montoya 1880-1949”, eseguirà i brani originali incisi nel 1936 da
Ramon Montoya, considerato «il padre fondatore del repertorio concertistico da
flamenco», rivisti e trascritti da Juan Lorenzo stesso. Un percorso alla ricerca
della più autentica radice della guitarra flamenca de concierto che trae spunto
dalla recente uscita di quella incisione degli anni Trenta, registrata con la
famosa chitarra “Leona”, che segnò «l’ingresso dello strumento nelle più grandi
sale, teatri e festival del mondo». Nella seconda parte del concerto, intitolata
“Guitarra flamenca d’autore”, Juan
Lorenzo suonerà una serie di composizioni nello stile di alcuni dei grandi
chitarristi della storia del flamenco: Plaza Santa Maria (Fandango), Omaggio a
Sabicas (Alegrias), Andalu (Bulerias).
Le iniziative del Lyceum Club Internazionale di Firenze
sono sostenute dall'Ente Cassa di Risparmio di
Firenze.
Per informazioni, Mirka
Sandiford, tel: 055-3249190 (mattina)
Lucia
Ferdinandi
nasce a Perugia, dopo la maturità classica frequenta a Roma l'Accademia del
Costume e della Moda, dove può seguire seminari di alcuni dei maggiori stilisti
italiani e stranieri come Pierre Cardin, Courrege, Irene Galitzine, Renato
Balestra, Roberto Capucci, Fausto Sarli e Pino Lancetti; ne esce a pieni voti
discutendo una tesi su Ertè, elaborando una propria collezione di alta moda a
lui ispirata.
Per alcuni anni risiede a Roma lavorando come fashion
designer nell'atelier di Pino Lancetti, il sarto-pittore, un grande protagonista
della couture italiana negli anni 1960-1990.
Si trasferisce poi a Firenze dove, conquistata una certa
consapevolezza e maturità creativa, debutta con la sua prima collezione nel
gennaio 2006. Nella suggestiva cornice tardo barocca fiorentina della sede di
Palazzo Capponi all'Annunziata, sfilano i suoi abiti ispirati ai celebri dipinti
degli Impressionisti: muse ispiratrici sono le donne di Monet, Manet, Renoir e
le ballerine di Degas. Reginette maliziose, signore grintose di difficile
conquista capaci di fare la rivoluzione col Romanticismo: le trasparenze, i
corpini attillati, l'accento sul decolletè, sul fondoschiena e sulle gambe
diventano i punti di forza. L'originale mix fra le atmosfere retrò e le tendenze
attuali, intreccio di sensualità, trasgressione ed eleganza, le vale
l'approvazione e l'entusiasmo del pubblico.
Seguono altri eventi a cui la stilista partecipa
nuovamente applaudita, a Firenze ma anche all'estero. Dall’esposizione di suoi
abiti ispirati alla moda cinese e italiana, e in particolare alla Cina imperiale
e al nostro Rinascimento, in occasione della mostra “Light on China Art
Generation” a Firenze nel giugno 2006. Alla partecipazione alla missione
fiorentina in Cina a Ningbo, la capitale della moda cinese vicino a Shangai, nel
2006, in rappresentanza della creatività made in Italy. Fino alla presentazione
di alcuni suoi abiti in uno degli eventi inaugurali di Pitti Woman Precollection
nel gennaio 2011.
PROGRAMMA DEL CONCERTO DI JUAN
LORENZO
“GUITARRA FLAMENCA DE
CONCIERTO”
1°
parte
“Homenaje a Ramon Montoya
1880-1949”
Repertorio per Guitarra flamenca inciso nel 1936 da Ramon
Montoya Revisionato e trascritto da Juan Lorenzo
Farruca, Solea, Guajira, Granadinas, Zambra, Malaguena,
Siguiriya, Tiento y Tanguillo
2°parte
“Guitarra Flamenca
d’Autore”
Composizioni nello stile di alcuni dei grandi chitarristi
flamenco, A cura di Juan Lorenzo
Plaza
Santa Maria (Fandango), Omaggio a Sabicas (Alegrias), Andalu
(Bulerias)
IL
PROGETTO
Il
programma comprende opere del grande chitarrista flamenco Ramon Montoya
(1880-1949), che possiamo considerare il padre fondatore del repertorio
concertistico flamenco.
I
brani originali fanno parte della storica registrazione avvenuta nel 1936 a
parigi, che segno’ la svolta e l'inizio del concertismo flamenco. Dopo questo
disco la chitarra flamenca avrebbe infatti assunto lo status di strumento da
concerto.
Questa proposta è il risultato di una lunga serie di
studi, appunti e ricerche da me compiute quale musicista e didatta, finalizzate
alla presentazione al pubblico di un
repertorio che delinea la più autentica radice della chitarra flamenca “de
concierto”
RAMON MONTOYA
(1880-1949)
Da
bambino fu allievo di Borrull e di Marin, dai quali apprese le tecniche
virtuosistiche della chitarra classica. Tale strumento avrà modo di conoscerlo
ulteriormente partecipando agli incontri del laboratorio chitarristico Santos
Hernandez, dove strinse amicizia con Miguel Llobet.
A 14 anni cominciò a esibirsi nei piu importanti “cafe cantantes” di Madrid,
come quello della Magdalena, del Naranjero, del Pez e della Marina, dove ebbe
modo di fare incontri che gli saranno proficui per la sua carriera di
chitarrista e di accompagnatore del “cante”
flamenco.
In
proposito tra il 1914 ed il 1929 sarà l’accompagnatore ufficiale di uno dei
pilastri del cante:Antonio Chacon. Questa geniale unione sarà fondamentale per
la musica flamenca, poiché grazie ad essa si formeranno le radici importanti
dell’arte del “cante” e del “toque” senza le quali oggi non potremmo avere
riferimenti utili per la conoscenza della musica flamenca ed elementi validi per
il suo futuro. Gli stili che Chacon e Montoya interpretarono maggiormente furono
quelli del cosiddetto “Cante del Levante”: Tarantas, Cartagenera, Granaina e
Malaguena. Quest’ultima verrà personalizzata da Chacon, tanto da diventare un
celebre stile ulteriore che prenderà il nome di “Malaguena de
Chacon”.
Il
1922 sarà un anno importante per Montoya, perché lo vedrà partecipe al primo
grande concorso del “Cante Jondo”, che si terrà in Granada. Tale evento, senza
precedenti per l’epoca, fu organizzato da Federico Garcia Lorca e da Manuel de
Falla. Il successo che ne derivò fu grandioso.
Nel
1924 Montoya suonò per il re d’Italia e a partire dagli anni ‘30 furono
innumerevoli le sue esibizioni in varie parti della Spagna, accompagnando spesso
un grande personaggio dell’epoca, “Pepe Marchena”.
Viaggiò per l’Europa e per l’America, nelle compagnie de
l’ “Argentinita” e di Carmen Amaya, riscuotendo notevoli consensi di pubblico e
di critica, soprattutto per i suoi assoli di grande virtuosismo tecnico e di
notevole
interpretazione.
Ma è
il 1936 che segnerà la tappa fondamentale del chitarrista Montoya. Dopo
innumerevoli difficoltà, dovute allo scoppio della guerra civile spagnola, si
recò in Francia con sua moglie e precisamente il 23 settembre andò ad abitare a
Parigi. Qui, grazie all’incontro con Rodrigo de Zayas, in data 20 e 21 ottobre
realizzerà un’incisione che segnerà la svolta della chitarra flamenca. Il
programma suonato fu di uno spessore tecnico-musicale senza precedenti: Montoya
sarebbe entrato a far parte dei grandi della musica, come Bach o Monteverdi,
come citano le fonti dell’epoca. Dopo questo evento la chitarra flamenca
diventerà anche “guitarra flamenca de concierto” e il suo repertorio verrà
riconosciuto, rispettato ed apprezzato ovunque, dalle grandi sale, ai grandi
teatri,e nei grandi festival: per la prima volta nella storia la chitarra, che
fino ad allora era relegata al ruolo di accompagnamento, ebbe la possibilità di
rendersi indipendente dal “cante” e dal “baile”, assumendo la dignità di un
importante strumento solista.
Possiamo considerare pertanto Ramon Montoya come il padre
del concertismo flamenco, la sua tecnica e la sua musica sono state e sono
ancora fonte di ispirazione artistica dei più grandi chitarristi. Nino Ricardo,
Sabicas, Mario Escudero, Paco de Lucia ne hanno fatto la base del loro
successo.
Ramon
Montoya muore a Madrid il 20 luglio del 1949, a soli 69 anni.
IL CD E IL PROGETTO
CONCERTISTICO
E da
poco uscito sul mercato discografico internazionale per la “Guitart
International Flamenco Edition” la nuova incisione di quello che fu il primo
disco nella storia della “Guitarra Flamenca de Concierto”, realizzato da Ramon
Montoya (il più grande chitarrista flamenco) a Parigi nel 1936. Questo episodio
segnò l’avvio del flamenco da concerto e l’ingresso dello strumento nelle più
grandi sale , teatri e festival del mondo.
Dopo
quasi 80 anni è stato possibile ricreare e migliorare l’opera con i mezzi
moderni d’incisione, rivalutandone i contenuti. Questo progetto è stato
registrato con la famosa “Leona”.(una chitarra Santos Hernandez del 1922) ossia
lo strumento originale appartenuto a Montoya e con la quale incise il disco. Ciò
è stato reso possibile grazie alla gentile concessione del collezionista
Giovanni Accornero. Sarà inoltre allegato al cd anche il libro sulla storia e
l’arte di Ramon Montoya e sulla musica flamenca, con la collaborazione de la
“Casa de La Guitarra Flamenca” de Sevilla, e di Hogenmueller che è un grande personaggio per quanto riguarda la
chitarra spagnola.
Da
tutto questo è nata l’idea di una proposta concertistica dal vivo con un recital
eseguito sulla chitarra originale de Ramon Montoya, per poter promuovere e
diffondere l’importanza di un repertorio che ha certamente creato la più
autentica radice della chitarra e della musica flamenca di alta qualità nel
mondo.
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