Sicuramente uno dei passaggi fondamentali è stato l’aver frequentato per due anni il corso di restauro e pittura a Palazzo Spinelli di Firenze. Ricordo che gli insegnanti erano veramente preparati e tutta la scuola era contraddistinta dell’internazionalità poiché, in ogni classe, c’erano studenti provenienti da diversi Paesi. Uno scambio di idee e di tavolozze perché comunque ognuno portava con sé la propria cultura, i propri colori, le proprie tradizioni e perché no, alcune tecniche nuove. Lì ho appreso − oltre alle tecniche pittoriche − anche l’incisione, l’affresco e la scultura. Ovviamente un altro momento fondamentale è stato l’incontro con il pastello Rembrandt che ancora oggi sento molto affine anche se, ultimamente, mi sto dedicando al pastello acquerellato.
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